Mostre d’arte
Nel cuore della cittadina di Cento, in provincia di Ferrara, c’è una statua dedicata al suo cittadino più illustre, Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, famoso pittore del Seicento. Ormai si sa che fra poco, dal 4 marzo al 4 giugno, inizierà una delle mostre più importanti degli ultimi tempi a Piacenza insieme ad una serie di iniziative che celebreranno la sua pittura, coinvolgendo tutta la città, da Palazzo Farnese al Duomo.
Guercino non è piacentino di nascita, ma è un po’ come lo fosse, ospite fisso del nostro Duomo dal 1626 con i suoi affreschi all’interno della Cupola in cui si possono ammirare le sei sezioni con le immagini di alcuni profeti, lunette in cui si alternano episodi dell’infanzia di Gesù, Annuncio ai Pastori, Adorazione dei pastori, Presentazione al Tempio e Fuga in Egitto, a otto affascinanti Sibille. Il tutto sotto una nuova luce nel vero senso della parola, grazie ad una nuova illuminazione curata da Davide Groppi.
Per arrivare a Piacenza ne ha fatta di strada. Nato già con un gran talento, ha studiato da autodidatta e non gli bastavano le lezioni dei maestri di Cento, così si trasferì a Bologna, all’epoca la seconda città dello Stato Pontificio, dove viene notato dal futuro Papa Gregorio XV. Grazie a questa conoscenza ebbe fama e credibilità si ritrova imprenditore d’arte e apre una bottega in collaborazione con fratello e cognati, sommerso dalle richieste di committenti, insomma gli andava molto bene. Ma quando gli si presenta l’occasione di un lavoro speciale non si tira indietro.
Nel 1626 a Piacenza stanno cercando un sostituto del povero pittore Mazzucchelli, detto Morazzone, morto dopo poco l’inizio dei lavori per affrescare l’interno della cupola della Cattedrale della città. E’ un lavoro faticoso, complicato e delicatissimo ma il Guercino lo vede come un incredibile onore, anche perché poteva dipingere accanto ai capolavori di Ludovico Carracci. Pieno di idee innovative e di proposte, prepara centinaia di bozzetti e studi delle opere, tutto doveva apparire classico e…monumentale, l’altezza della cupola era (ed è) di 33 metri!
Fu di ispirazione anche artisti futuri che vollero venire a lavorare a Piacenza negli anni successivi e sue sono altre due opere in città, una tela in Santa Maria di Campagna e un’altra fatta per i frati cappuccini di santa Rita che attualmente è in restauro proprio a Palazzo Farnese ma che dovrebbe essere pronta per l’esposizione al pubblico per l’inizio della mostra.
Insomma, ci sono tutti i presupposti per seguire il percorso del Guercino e per partecipare agli eventi organizzati. Vi terremo aggiornati con il programma completo verso la fine di febbraio.