Abraham Poincheval, “L’artista della scoperta del Sé”

Artisti strani, ma spettacolari

C’è chi per conoscere il mondo prende e parte o chi decide di farlo tramite la letteratura, l’artista francese Abraham Poincheval per << comprendere cos’è il mondo >> lo fa attraverso il potere della mente. Poincheval è un “performer” cioè le sue opere d’arte consistono in una performance artistica unica che non può essere ripetuta, venduta e che ha un inizio e una fine, quindi segue un periodo di tempo determinato.

Ma non è uno spettacolo teatrale, il suo fine è la ricerca della creazione, l’esplorazione della mente umana, di ciò che è in grado di sopportare e di come l’essere umano possa adattarsi a condizioni estreme ritrovando il senno e la capacità di pensare e ragionare. E’ così conosciuto anche perché le sue scelte artistiche sono curiose ed estreme e lo coinvolgono in prima persona.

La sua ultima prova si è svolta a febbraio al Palais De Tokyo a Parigi e il suo obiettivo è mistico, provare la grandezza e la forza della mente umana e di come possa oltrepassare i limiti della realtà, infatti è stato rinchiuso all’interno di una roccia di 12 tonnellate per 7 giorni e 7 notti senza avere alcun legame con l’esterno, a parte un condotto di ventilazione creato per garantirgli di respirare e un po’ di posto per permettergli di restare in posizione seduta. Per far questo ha dovuto mettere in pratica una preparazione non solo mentale ma anche fisica, riuscendo a rallentare il proprio metabolismo per far sì che il corpo seguisse la mente. La sua alimentazione è stata carne essiccata e succhi di frutta e un medico era sempre presente nel caso di complicazioni.

Per rendere partecipe il pubblico, che altrimenti avrebbe visto solo un grosso blocco di roccia, è stato deciso di riprendere l’artista dall’interno con una mini-telecamera, proiettando il filmato su vari schermi. Alla fine il 1 marzo è uscito dalla roccia, un po’ frastornato ma sorridente << La sensazione è quella di stare in uno stato fluido, come essere una particella nel mezzo di questo mondo minerale. E’ molto strano, difficile da spiegare. La sensazione di un mondo galleggiante >>

Non è la prima volta che Poincheval si cimenta in imprese fuori dall’ordinario, nel 2014 ha vissuto per 12 giorni nella pancia di un orso impagliato al Musée de la Chasse et de la Nature di Parigi, nel 2015 ha navigato le acque del fiume Rodano all’interno di una bottiglia enorme di 6 metri e nel 2016 è stato abbarbicato per una settimana su una piattaforma larga 2 metri quadrati ad un’altezza di 20 metri a Rennes, per poter scrivere e riflettere.

Ma ha subito un altro progetto in cantiere, il 29 marzo inizierà a covare una dozzina di uova fino alla loro schiusura, 26 giorni di fila sotto una coperta cercando di mantenere la temperatura costante di 37 °, sarà ripreso per tutto il tempo. Speriamo che i poveri pulcini non si spaventino troppo alla rottura del guscio.

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