“Lo Stato dei Luoghi” – rete italiana di luoghi e spazi rigenerati.
Da questo titolo non può che partire l’interesse di giovani che si vogliono avvicinare alla cultura, ma soprattutto capirne i risvolti sulla società di oggi. Niente di più attuale che l’importanza della parola, o meglio, la ridefinizione di queste, durante una fase di così grandi cambiamenti come quella che sta vivendo la società in pochi mesi.
Leggendo il sito ci fissiamo subito sulla sezione “chi siamo”: “La rete Lo Stato dei Luoghi è composta da attivatori di luoghi e gestori di spazi che rappresentano esperienze di rigenerazione a base culturale nel nostro Paese, promosse e gestite da soggetti privati o del privato sociale” e ancora “Chi fa parte della rete si impegna, in forma organizzata o individuale, in progetti di riattivazione che trasformano spazi abbandonati, dismessi, parzialmente inutilizzati o rifunzionalizzati, in centri generativi, inclusivi e abilitanti per le persone e le comunità, apportandovi competenze e risorse.
Concetti chiari, professionisti del settore sotto uno scopo che non guarda al presente, ma soprattutto al futuro. Come accennato prima, le parole rappresentano una condizione “sine qua non” da prendere sul serio se si vuole capire la società che ci sta attorno. Da qui non si poteva che arrivare ad un alfabeto molto particolare,”pandemico”, una moltitudine di concetti personali che anche noi possiamo proporre (infatti c’è la possibilità di farlo nel sito web) e che scorrendo trovano la loro utilità in questo modo:
“Sentiamo l’esigenza di pensare, collettivamente. Di prefigurare scenari aperti. Di abbattere i confini delle piccole patrie, delle piccole reti per disegnare, insieme, una costellazione di domande che ci guidi quando dovremo costruire risposte e nessuno di noi basterà. C di cooperazione, C di complicità. Perché abbiamo bisogno di diventare complici nel disegnare un mondo nuovo. Per mobilitarci, collettivamente. Questo abbiamo imparato, questo vogliamo praticare”
Sembra incredibile ora parlare di comunità e di aggregazione, eppure il “documento di visione”, cioè le linee guida che fanno da base a questo progetto, risale a dicembre, mica molto tempo fa. Ecco, è qui che ognuno di noi dovrebbe fermarsi un attimo e pensare a quanto sia importante, oggi più che mai, ridefinire alcuni concetti che sono stati i capisaldi della società per secoli, ma che ora come ora vanno ridefiniti, partendo dal significato e dall’interpretazione delle nostre stesse parole.
Vi invitiamo quindi a leggere di più su: www.lostatodeiluoghi.com