Arte che svanisce
L’arte può durare anche pochi minuti, neanche il tempo di un caffè, bastano questi per emozionare uno spettatore attento. E’ quello che per Berndhaut Smilde, 34enne olandese di Amsterdam, sostenitore consapevole dell’arte intangibile, affascinante e sognante, fatta della stessa sostanza dei pensieri che attraversano gli spazi infiniti, lui è un creatore di nuvole.
Le sue due prime “bambine” le ha chiamate Nimbus I e Nimbus II, formatesi grazie ad una serie di esperimenti, sono nubi naturali che non hanno mai visto il cielo ma solo l’interno di una stanza, quindi dentro uno spazio chiuso e protetto. Provate a digitare il nome dell’artista su Google, per prime vi appariranno queste nuvole svolazzanti che sembrano parte dei dipinti di un moderno Magritte, e invece è tutto vero.
Le sue opere sono sotto forma di istallazioni delle durata di due minuti, visibili solo dagli spettatori presenti e conosciute al grande pubblico grazie ai velocissimi scatti dei fotografi che sono riusciti a fotografare l’evento in quel lasso di tempo << Ero curioso di scoprire cosa significasse imbattersi in una nuvola all’interno di uno spazio chiuso. Immaginavo cosa si provasse a passeggiare nella hall di un museo vuoto in cui non c’era null’altro da vedere che una nuvola librarsi nell’angolo della stanza. Inizialmente ho voluto creare un’immagine di massimo disorientamento per compensare ciò che ci si aspetta di trovare in una classica hall di un museo >>.
La sua idea è quella di creare un lavoro artistico temporaneo che possa esistere effettivamente solo in foto << Le nuvole hanno un che di inafferrabile e allo stesso tempo universale, perciò le persone ne sono così affascinate >>. E’ influenzato dai luoghi, dai paesaggi e dai diversi punti di vista di chi sta guardando, una diversa visuale può celebrare o smontare il significato dell’opera dato dall’artista. Il doppio sguardo lo rincorre in tutte le sue scelte d’arte, il dualismo lo porta a distruggere o a costruire, facendogli modificare le dimensioni, i materiali e le geometrie.
Il mistero della tecnica che utilizza per formarle non è stato ancora svelato, Smilde non lo ha voluto spiegare, si ipotizza che l’artista usi speciali liquidi evaporanti insieme ad alcuni macchinari che lavorano sulla pressione dell’aria e sulla percentuale di umidità. Cercare una spiegazione scientifica per un’opera d’arte rende la ricerca inutile, il messaggio che arriva è godere dei pochi secondi di una performance artistica ogni volta unica approfittando di un “carpe diem” dai significati mutevoli.
Per saperne di più il sito dell’artista è www.berndaut.nl