Artisti
Dan Auerbach è il chitarrista/cantante del duo statunitense The Black Keys, insieme con Patrick Carney è l’autore del singolo che non potete aver mai sentito “Lonely boy”, il progetto della band non è finito ma è attualmente in stand-by, infatti tutti i giornalisti chiedono novità sulla sua band ma lui doveva prendersi una pausa dai lunghi tour mondiali che hanno caratterizzato gli ultimi anni di produzione.
Il 2 giugno è uscito il suo secondo album da solista “Waiting a song”, un lavoro lettera d’amore a Nashville, patria della musica country, città dove si è trasferito dieci anni fa e di cui si è perdutamente innamorato. Da quando è in città si è dedicato molto al mestiere del produttore (una sua pupilla è Lana Del Rey, per capirci meglio), Auerbach ha bisogno di routine e orari programmati, è refrattario ai tour lontani da casa e il suo rock è un ritorno a casa in cui si confronta con monumenti della musica americana come John Prine e Gene Chrisman – tutti sotto l’ala di Elvis Presley e degli American Sound Studio di Menphis (dove vennero registrate canzoni come “Suspicious Mind” e “Sweet Caroline” di Neil Diamond). Nelle sue ultime interviste ha detto che sta meditando un piccolo tour in Europa, chissà, intento godiamoci la sua musica.
Altro membro di una band (in questo caso della boyband più famosa al mondo degli ultimi due/tre anni, i One Direction), ha 15 anni in meno di Auerbach ed è al 100 % inglese ma punta anche al mercato americano. Sembrerà incredibile, ma le recensioni del suo primo disco omonimo da solista (da noi è stato pubblicato a metà maggio) sono state entusiastiche, la critica non è mai tenera con ex componenti di band dichiaratamente pop per adolescenti e invece questa volta è diverso. Probabilmente nel caso di Harry Styles non finirà in qualche triste reality oer ex star che non sanno più che pesci pigliare. Niente hit ballabili mezze hip hop, fotocopie di altre mille proposte di continuo, lui si rifà al rock inglese anni 70, un bel disco maturo per un 23enne che ha alle spalle arene e stadi strapieni di ragazzine urlanti. Insomma quando il pop rock inglese è fatto bene, è una meraviglia.
Oltretutto Styles non si ferma qui, in contemporanea debutta al cinema come attore in un film atteso come il nuovo di Christopher Nolan, “Dunkirk”, in uscita in Italia a fine agosto, che racconta l’evacuazione di centinaia di migliaia di soldati inglesi, francesi e belga dal poro di Dunkerke in Francia verso l’Inghilterra durante la Seconda Guerra Mondiale. Tornando alla nostra nuova scommessa del pop inglese, ha fatto il classico boom con il singolo apripista “Sign of the times”, in attesa di andarlo a vedere ad Assago il 2 aprile prossimo o all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO) il 4 aprile. Ma ci si picchia per i biglietti, siete avvertiti.