Frida e Rivera: Amore e Arte

Amore e Arte

Tutto inizia verso il 1928 a Città del Messico quando una promettente pittrice ventenne che si chiama Frida Kahlo si presenta nello studio del famoso pittore e illustratore Diego Rivera per fargli conoscere i suoi dipinti. Lui capisce subito di avere davanti un’artista molto moderna e una donna rivoluzionaria fuori dal comune. Lui è un artista affermato, decide di introdurla nella scena politica e culturale messicana. Entrambi impegnati politicamente e iscritti al Partito Comunista Messicano, lei è una figlia della “rivoluzione” dalla volontà ferrea (dimostrata anche nell’affrontare gravi problemi di salute durante tutta la sua esistenza), lui un idealista che intraprende un significativo viaggio in Unione Sovietica per il decimo anniversario della Rivoluzione Russa. Il suo credo politico gli procurerà molte polemiche, in particolare in America. Nel 1928 si sposano (lui ha vent’anni più di lei ed è già al terzo matrimonio), gli vengono commissionati alcuni lavori negli Stati Uniti, fra cui il muro all’interno del Rockfeller Center di New York, ma non fu un successo, nel murales uno degli operai dipinti aveva il volto di Lenin e fu stroncatura immediata.

La loro non è mai stata una vita coniugale tranquilla, un amore estremamente passionale, ossessivo e di continuo messo alla prova dai tradimenti prima di lui e poi, per vendetta, dalla parte di lei. Hanno vissuto in un ambiente bohémien, senza regole, in cui continuavano a lasciarsi e a riprendersi con scenate epiche davanti a tutti i loro amici. Nel 1939 divorziano a causa della scoperta del tradimento di Rivera con Cristina, sorella di Frida. Torna dopo un anno e le chiede ancora di sposarlo, non siamo in una telenovela ma nella realtà. Si sposano di nuovo a San Francisco. Anche lei aveva avuto diversi amanti famosi, il rivoluzionario russo Lev Trockij, il poeta André Breton, la cantante messicana Chavela Vargas.

Il Messico post-rivoluzionario fu un luogo di grandi cambiamenti culturali, in cui l’emancipazione sociale delle donne era molto sentita. La vita e l’arte della coppia si confondono in un insieme di colori forti, passione ed erotismo. Due personalità molto forti che hanno segnato un periodo storico complicato in cui il Messico era uno dei posti prediletti dai politici in fuga di altri paesi e una fucina di opere d’arte sempre attiva e in fermento.

A Bologna, presso Palazzo Albergati, fino al 26 marzo è in corso una mostra molto interessante “La Collezione Gelman: arte messicana del XX secolo”, molto presenti le opere di Rivera e della Kahlo, a cui si intrecciano altri artisti messicani meno conosciuti  come Rufino Tamajo, Maria Izquierdo, David Alfaro Siqueiros, Angel Zarraga. La Collezione nasce con l’incontro e il matrimonio tra Jacques Gelman e Natasha Zahalkaha, immigrati dell’est Europa, a Città del Messico, Gelman ha fatto fortuna con la produzione di film comici di Merio Moreno (attore comico messicano) e nel 1943 commissiona a Diego Rivera il ritratto della moglie. E’ l’inizio della collezione che comprende opere d’arte, fotografie, disegni, gioielli.

Se la storia vi ha incuriosito, potete leggere “Viva la vida!” di Pino Cacucci o guardare un bel film di qualche anno fa con Salma Hayek che interpreta la pittrice in “Frida”.

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