Il Partenone di libri

L’opera d’arte che farà più discutere nel 2017 probabilmente sarà “Parthenon of Books” dell’artista concettuale argentina Marta Minujin, che sarà costruita ed esposta all’interno della 14° edizione di Documenta intitolata Learning from Athens, una delle più importanti manifestazioni internazionali di arte contemporanea europee, che si tiene con cadenza quinquennale nella città tedesca di Kassel.

Quest’anno si celebrerà una specie di gemellaggio Germania-Grecia (la prima parte della manifestazione dal 9 aprile al 16 luglio sarà ospitata da Atene, mentre la seconda dal 10 giugno al 17 settembre tornerà a Kassel), in cui la Grecia farà da cuore pulsante sia come antico punto di partenza di una civiltà millenaria, sia come parte integrante di un’Europa contemporanea che ha sottoposto la popolazione greca a prove durissime a causa dei propri dissesti economici. Il messaggio che si vuole trasmettere è che c’è anche da imparare una lezione (o tante) dalla Grecia, da qui il nome dell’edizione. In linea con le grande manifestazioni d’arte, per la maggior parte saranno esposte opere di grandi dimensioni da far vivere e visitare ai partecipanti.

Minujin ha deciso di ricostruire rigorosamente il Partenone, simbolo massimo della Grecia antica, con 100mila libri raccolti grazie ad un crowfounding, e di posizionarlo nella Friedrichsplatz di Kassel dove, nel 1933, erano stati bruciati nella pubblica piazza i libri messi al bando dai nazisti. Dalla parte dell’artista è un tentativo di far riemergere il terribile passato per farlo conoscere a chi oggi non ne ha memoria. Ne aveva già ideata una versione ridotta nel 1983 a Buenos Aires con 20mila volumi proibiti dalla dittatura militare.

E’ un percorso all’indietro nella storia, prendendo un monumento così classico, incarnazione della bellezza e della proporzione artistica, come il Partenone per accostarlo al periodo più buio della storia europea e mondiale, inserendolo negli anni bui del nazismo. Il Partenone è un simbolo senza tempo, resistito al passato e al presente e (si spera) saprà misurarsi con il futuro. L’artista ne rispetterà le proporzioni, sarà in bianco e nero per conferirgli austerità e transitorio perché fatto di carta e non di pietra.

La carta e i libri sono sempre stati d’ispirazione per Marta Minujin, nel 2011 ha realizzato la “Torre di Babele” costruita nella Piazza di San Martin a Buenos Aires, ma anche altri artisti molto conosciuti ne sono stati affascinati. Christo, artista statunitense famosissimo in Italia per l’installazione, dal 18 giugno al 3 luglio 2016, della passerella che attraversava le sponde del lago d’Iseo, nel 1995 aveva “impacchettato” con la carta il Reichstag di Berlino e il gruppo artistico Luzinterruptus ha ricoperto Hagerman Street nel cuore di Toronto, in Canada, con una distesa di libri aperti in occasione del Festival Nuit Blanche Toronto nel settembre 2016.

 

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