Intervista del mese #3
Parliamo di birra, in particolare di quella artigianale, fresca e vicina a noi. Vi siete mai chiesti quali siano le differenze tra il “prodotto luppolato” del supermercato e quello invece fatto da un piccolo birrificio di provincia? Noi mai fino a questo momento, ma per risolvere il dubbio ascoltiamo chi lo fa di mestiere : Stefano, Nicola (mastro birraio), Luca e Isacco. Quattro soci, una passione per la birra artigianale e l’occasione di fare e promuovere sapori e gusti nostrani in una vecchia stalla con lo slogan “ bevi come un toro”. Il birrificio “la Buttiga” è una realtà che ci ha subito affascinato, in auge dal 2012, si prefigge la diffusione della qualità artigianale con toni poco pacati e tanto colorati perché una delle specifiche entrate a far parte del DNA della attività è la comunicazione di nuova generazione. “ La visione che ha il mercato del prodotto artigianale è cambiata molto negli ultimi dieci anni” ci dice Isacco, “sicuramente gran parte del lavoro svolto sulla comunicazione rivolta ad un pubblico più giovanile e festaiolo ha aiutato tantissimo la diffusione di questo tipo di birre”, colori accesi, etichette con grafiche particolari e gusti belli decisi sembrano i nuovi trend sul quale spingere per arrivare ad un pubblico il più possibile ampio. Nati in un’epoca in cui ci sono 7 tipi diversi di Coca Cola, come si fa a non apprezzare un ritorno al prodotto di qualità, sicuramente con un costo maggiore al dettaglio, ma con una qualità e un sapore decisamente diversi? Da quello che possiamo capire anche in questo nuovo mondo c è una vastità di gusti incredibile, la birra che va per la maggiore ora è decisamente legata a sapori intensi, ma si stanno facendo strada anche le tipologie di birre acide dai paesi del Nord Europa.
Non dimentichiamo che il piacentino è terra di buon vino e quindi la curiosità per la birra deve essere anche “inculcata” tramite manifestazioni ed eventi legate ai giovani, infatti se ci fate caso quasi tutti gli eventi legati al mondo giovani oramai si sono attrezzati ad avere questi tipi di birra, ma non solo, anche i bar, ristoranti e chi più ne ha più ne metta, oggi hanno adottato queste scelte nel proprio locale. Ovviamente Piacenza, come in molte altre cose, non è città di riferimento, sul territorio nazionale, ma si parla invece di Roma, capitale sulla carta, ma anche sul sotto bicchiere. Fiere, incontri e tendenze partono dalla “città eterna” per poi arrivare piano piano fino a noi e ispirare l’apertura di altri store come quello che hanno appena inaugurato i ragazzi di “Buttiga” a Milano in zona China Town, precisamente in Via Sarpi. Il modello è quello di una Tap Room, con possibilità di vendita e somministrazione, un punto di stazionamento giovanile in una delle piazze “calde” vicine al centro con un gran passaggio di giorno, ma anche di sera.
Per concludere, possiamo affermare che anche la birra è cultura, che ci sono professionisti riconosciuti del settore che ogni giorno si attrezzano per farci assaggiare tante cose buone, praticamente a Kilometro zero, senza retrogusti di lattina di metallo e con passione e grafiche dai colori accesi, sempre in continua espansione (visto che oramai i birrifici artigianali sul territorio Italiano sono circa un migliaio), andateli a trovare nella loro sede a Montale, seguiteli sulla pagina Fb e gustate amici, gustate.
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(https://www.facebook.com/labuttiga/?ref=ts&fref=ts)
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