Michele Affaticati

# 2 Febbraio 
Cos’è l’arte? È qualcosa che si contempla soltanto attraverso un quadro o una scultura? Oggi, nell’era del digitale, possiamo dire di avere a portata di mano un universo di immagini di luoghi talmente lontani e affascinanti che mai ci saremmo immaginati, una contemplazione illimitata e tascabile a portata di smartphone. Abbiamo scambiato due chiacchere con chi riprese e scatti li fa di lavoro, Michele Affaticati, film maker di professione, fotografo e pilota di drone.
Nostro concittadino e coetaneo, Michele fin dal liceo si è appassionato al mondo del cinema, della fotografia e dei viaggi in terre lontane. “Dopo il diploma di liceo”, ci dice, “ho capito di voler proseguire le mie passioni in modo da farle diventare parti del mio lavoro, quindi mi sono trasferito a Milano e ho scelto di iscrivermi alla NABA, “Nuova Accademia di Belle Arti”. Specializzato in “Media design” e “Regia” si butta nei primi stage finendo a lavorare, in qualità di film maker, per grandi brand che gli permettono di mantenere la sua vera passione artistica: la produzione di film o documentari con la massima libertà creativa e la possibilità di intraprendere viaggi intorno al mondo alla scoperta di nuove culture. Pensate per un attimo di avere la possibilità di prendere e di partire per due volte all’anno per visitare mete incredibilmente lontane, come il Nepal, oppure tropicali, come il Costa Rica, e riempire una cartella fitta di foto e di video di parti del mondo che noi dalla piccola Piacenza possiamo solo immaginare.
Abbiamo nominato il Nepal, meta del suo ultimo viaggio, dove ha seguito per un periodo di tempo una associazione no profit chiamata “Help in Action” girando parte della Nazione e documentando le condizioni di vita quotidiana degli abitanti con riprese e scatti fotografici dalle quali uscirà un documentario. Secondo Michele “il mondo di oggi è sempre più multimediale, rispetto a prima tutti ci possiamo reinventare arrivando a una fetta di pubblico sempre più ampia anche grazie ai social e per me, che faccio questo tipo di lavoro e ho questo tipo di passione, è molto importante scoprire nuove culture il più diverse possibili.”
Capiamo grazie a lui quanto sia fondamentale, per emergere nel mondo del video e della fotografia, trovare una propria corrente artistica e soprattutto muoversi sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Nel caso di Michele, la sua passione sta diventando tanto conosciuta da permettergli di autofinanziarsi nuovi viaggi come quello in Nepal, questo grazie alle opportunità di realizzare film in svariati campi commerciali e a esposizione dei suoi lavori, come il documentario di Landscape Art sull’Islanda, proposto in vari musei e mostre.
Parlando di innovazioni ci testimonia l’uso in crescita di droni per riprese aeree e, seppur ancora agli inizi, di dispositivi legati alla realtà virtuale e dei video a 360 gradi -vedi Samsung con i propri “visori a realtà virtuale”- tutte tecnologie che possono aprire nuovi linguaggi e nuove varianti artistiche.

Lascia un commento