Letture per un anno più felice

Come tutti gli inizio d’anno, spesso ci si chiede come si potrà affrontare l’anno nuovo in modo migliore. Si fanno propositi, promesse già prese in partenza, liste di ogni genere, elenchi di pro e contro che puntualmente perdono d’interesse nel corso dei mesi e degli impegni che riempiono i giorni e le settimane.

Noi vi proponiamo tre saggi che vi aiutino a riflettere e facciano un po’ da oasi di pace dopo una giornata di studio o lavoro in cui non avete avuto un momento libero e non ne potete veramente più.

Scoprire come apprezzare le piccole cose di ogni giorno:

Louisa Thomsen Brits “Higge – Il metodo danese dei piaceri quotidiani” (casa editrice Sperling&Kupfer)

Hygge tradotto vuol dire “intimità”, ma per l’autrice è un modo di essere, di sentirsi a proprio agio prima con sé stessi e poi con gli altri, protetti ma in grado di condividere e relazionarsi con coloro che ci circondano e ci vogliono bene come famiglia e amici. L’Higge rafforza i legami e la condivisione, la completezza e la soddisfazione personale nell’essere e non nell’avere. Il termine si è diffuso solo negli ultimi anni, ma il concetto è nuovo, si tratta di una pratica da riscoprire per migliorare (o per modificare) il proprio “io”.

Staccarsi dalla rete per vivere la realtà

Paolo Crepet “Baciami senza rete” (casa editrice Mondadori)

L’idea del libro nasce nell’autore, quando passando in una via di Roma, vede scritto su un muro “Spegnete Facebook e baciatevi”. Chiaramente non è un invito a spegnere internet, i social network e tutto ciò che ci connette al mondo digitale, ma una provocazione per far riflettere sulla necessità di aprire una finestra in mezzo alla confusione della connessione no-stop, continua, dalla palestra, al posto di lavoro, all’uscita con gli amici. Così ne parla Crepet: «questo libro non è un atto di accusa, non è contro qualcosa. Il mio scopo fondamentale è cercare di continuare a discutere sulle conseguenze, volute o indesiderate, del grande cambiamento che le nuove tecnologie digitali stanno imprimendo alla nostra quotidianità. È il tentativo di sottolineare contraddizioni ed effetti collaterali di un nuovo mondo che si presenta non solo come l’ultima e più stupefacente rivoluzione industriale – quella digitale – ma, soprattutto, come una strabiliante e inattesa mutazione antropologica».

Provare a essere liberi mentalmente

Vito Mancuso “Il coraggio di essere liberi” (casa editrice Garzanti)

L’opera di Mancuso non inizia con una serie di domande a cui si fa veramente fatica a dare una risposta tanto è soggettivo il tema trattato: “Esiste veramente la libertà? E, se esiste, dov’è? Com’è? Come definirla? Se invece non esiste, perché tutti ne parlano, la ricercano, la pretendono?”. Questa difficile realtà di cui parla non viene trattata come un concetto ma come una condizione umana in cui il nostro esprimerci è condizionato dalla situazione in cui ci troviamo e dalle persone che abbiamo davanti in quel momento. Infatti ci sforziamo di adattare i nostri atteggiamenti e comportamenti per essere accettati e compresi di conseguenza agli altri, mettendo una maschera diversa di volta in volta a causa della paura, per tornaconto o con le migliori intenzioni. Quindi la vera libertà è quando riusciamo ad esprimere veramente noi stessi togliendo una delle tante maschere che teniamo nascoste nell’armadio. Un libro che porta ragionamenti e discussioni.

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