Se prendiamo spunto da un articolo interessante uscito ultimamente su degli ultimi numeri di “7” del Corriere Della Sera in cui si parlava se l’estate è il periodo dell’estate più stupido (nel senso di allegro e un po’ più leggero delle altre stagioni) o se è, invece, il miglior periodo per concentrarsi su ciò che non si è riusciti (o non si è voluto…) a fare durante i mesi più freddi.
Dal riflettere su cosa fare da settembre, fare un po’ più di sport perché il tempo lo permette (e magari poi ci si appassiona e non si smette neanche con l’arrivo dell’autunno), vedere tutte le stagioni di una nuova serie tv, andare a un bel concerto all’aperto o leggere qualche libro che sta prendendo un po’ di polvere sul comodino ormai da qualche mese.
Vi diamo qualche consiglio sui libri che vale la pena portarsi in spiaggia o su un prato in alta montagna, poi scegliete voi. Iniziamo con una bella saga (le raccolte con più libri sono perfette per i lunghi mesi estivi) di Stephen King (uscirà in Italia il 21 settembre una nuova versione di “IT” al cinema, ne parleremo), “La Torre nera”, in preparazione al film omonimo che uscirà nelle sale a metà agosto (periodo perfetto, esce poco o niente). Scritto da King appena ventenne, è stato rimesso a nuovo e diviso in otto volumi (tutti editi da Pickwick) e definito un “fantasy western horror” con protagonista Roland, ultimo membro vivente dell’ordine dei cavalieri, la cui ragione di esistere, è trovare la Torre nera, una costruzione leggendaria che si dice essere il punto di snodo dell’universo.
Ha tutta l’aria di essere una chicca da non perdere. Due scrittrici eccellenti sono pronte a farvi assaggiare le loro ultime fatiche con due libri che rimarranno nel tempo, Arundhati Roy lascia da parte i suoi (meravigliosi) saggi una volta ancora dopo “Il Dio delle piccole cose” e torna con “Il ministero della suprema felicità” (Ed. Guanda) per raccontare l’India attraverso un lungo viaggio dalla vecchia Delhi fino alle valli del Kashmir, mentre Zadie Smith con il suo “Swing Time” (Mondadori) tratta l’amicizia assoluta e inquieta tra adolescenti, il mondo dei sobborghi multiculturali, l’importanza di avere un talento con un segreto tutto da scoprire.
Per gli italiani c’è appena stata la premiazione del Premio Strega con la vittoria (annunciatissima) di Paolo Cognetti con “Otto montagne” (Einaudi), ma con una strepitosa seconda posizione di “La più amata” di Teresa Ciabatti, nel nostro blog ne abbiamo già parlato di entrambi, consigliatissimi e da loro ci aspettiamo grandi cose in futuro. Per finire due bei romanzi forti dirette a chi ama le “storie sporche”: il nuovo libro di Don Wislow “Corruzione” (Einaudi) su una New York che più sporca e corrotta di così non si può (piacerebbe a Martin Scorsese) e il caso letterario americano del 2016 (ma anche di quest’anno) “Lo schiavista” di Paul Beatty (Fazi Editore), un titolo pungente con tema la razza e la giustizia sociale trattate in modo brillante e provocatorio, da leggere per poterne parlare.