Mexico! Un cinema alla riscossa

Cinema d’autore

Un documentario in uscita racconta la vita del coraggioso e, diciamo ormai “pasionario” Antonio Sancassani, proprietario della sala cinematografica Mexico, aperta dal 1980 in zona Porta Genova a Milano. La sua è una delle ormai sfortunatamente rare sale monoschermo, cioè la versione più lontana dai multisala che vanno per la maggiore oggi.

E’un cinema d’essai, il che gli ha consentito di scovare e proporre film trascurati dalla grande distribuzione e di dargli il giusto risalto. Molti registi agli esordi lo contattano per poter proiettare la loro prima visione al Mexico, Sancassani valuta e poi segue il suo istinto che, grazie alla più che trentennale esperienza, è diventato incredibilmente fine. Il regista milanese Michele Rho lo era andato a trovare mentre cercava di far conoscere il suo primo lavoro “Cavalli”, scatta subito un feeling immediato fatto di lunghe chiacchierate.

Tramite la storia di Antonio Sancassani, Rho vuole portare alla luce i cambiamenti del mestiere di proprietario di un cinema, le scelte che ha voluto/dovuto fare e com’è evoluto il modo di andare al cinema negli ultimi cinquant’anni, da tutto questo è nato il documentario “Mexico! Un cinema alla riscossa”.
Come in un sempreverde “Nuovo cinema Paradiso”, la passione per il cinema di Sancassani nasce quando un suo amico venditore di bibite lo fa entrare in una cabina di proiezione in un piccolo cinema di Bellagio, sul lago di Como. In seguito lo prenderà in gestione per diversi anni per poi rilavare a Milano, alla fine degli anni Settanta, in cinema sull’orlo del fallimento, il Mexico. Lo rilancia con film poco conosciuti e con i musical, uno su tutti nel 1981 proietta “The Rocky Horror Picture Show” come se si fosse a New York: con gli attori davanti allo schermo che interagiscono con il pubblico.

Sono assoldati gli allievi della Scuola del Piccolo Teatro, fra questi un giovanissimo Claudio Bisio. E’un’occasione per premettere un incontro diretto fra pubblico attivo (che va al cinema e non aspetta di vederlo tramite tv o computer) e chi lo ha realizzato o ne vuole dare una propria interpretazione. Più di recente, nel 2007, è stato ringraziato pubblicamente dal regista Giorgio Diritti per aver creduto nel suo “Il vento fa il suo giro”, tenuto in cartellone per due anni e quindi averlo aiutato a diventare il regista conosciuto e apprezzato che è adesso.

Insomma, dopo le chiusure di tanti piccoli cinema a Milano come il Corallo, l’Excelsior, l’Ariston, ecc., Sancassani resiste tenace, libero e più indipendente possibile. L’attrice Isabella Ragonese lo definisce << un santo protettore del cinema italiano >>, a Piacenza ci sono ancora sale come il Jolly di San Nicolò, il Corso e il Politeama, dovremmo tutelarle alla stregua di un museo, un bene culturale di primaria importanza e non come qualcosa di superfluo che può essere soppiantato dall’ennesimo negozio. Una volta qualcuno gridava “Vogliano il pane e le rose”, a Piacenza preferiamo gli iris.

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