LEZIONI ONLINE
Con l’emergenza Covid-19 l’istituzione scolastica ha dovuto trovare una modalità alternativa alle classiche giornate di insegnamento, un modo per tenersi in contatto con gli studenti e salvare l’anno. Per fortuna i mezzi tecnologici di cui siamo tutti in possesso hanno permesso di mettere in piedi, in pochi giorni, una vera e propria scuola online, completa di lezioni frontali, interrogazioni e verifiche scritte.
Per noi ragazzi non è così strano o complicato collegarsi virtualmente, come potrebbe essere invece per gli insegnanti, e, nonostante questa nuova modalità riduca al massimo il contatto umano, la possibilità di confrontarsi in modo immediato e spontaneo, dando voce a pensieri o considerazioni tipici di una giornata ‘normale’ di scuola, risulta comunque essere uno strumento abbastanza efficace. Naturalmente è molto diverso, risulta difficile mantenere la concentrazione per tutta la durata delle lezioni, specialmente se queste sono state programmate una in fila all’altra, senza pause. Per lo studente è molto più complesso seguire, in quanto immerso in un ambiente diverso e più famigliare, dove non serve chiedere il permesso per andare in bagno o fare merenda, che permette di restare a letto e in pigiama tutto il giorno. Lo studente si sente quindi molto più a suo agio da una parte, ma dall’altro molto più tentato dalle mille distrazioni che l’ambiente domestico offre. Molti professori stanno provando a ridurre i programmi o semplicemente a distribuire le spiegazioni in modo da renderle più leggere e vivaci, così da mantenere alta l’attenzione senza richiedere uno sforzo eccessivo.
E’ chiaro però che queste modalità abbiano ancora diversi problemi logistici e richiedano molto più impegno da entrambe le parti: l’insegnante ha una quantità di lavoro molto ingente, perché, oltre a preparare gli argomenti, è necessario che trovi nuovi metodi per attirare l’attenzione dei ragazzi e invogliarli a lavorare, poiché questi, da parte loro, si sentono spesso caricati di una dose di compiti ed attività da svolgere a casa enorme
Per quanto riguarda, invece, le attività extrascolastiche che i ragazzi erano abituati a frequentare, come potrebbero essere allenamenti o incontri di volontariato, è possibile, come è stato infatti proposto in molti casi, continuare a seguirle attraverso le stesse piattaforme online. La maggior parte delle squadre sportive di agonismo hanno cominciato ad adattarsi alle modalità di lezione della scuola, dando vita a veri e propri video-allenamenti, realizzati in modo che ogni atleta sia in grado di seguirli da casa. Così anche diverse associazioni di volontariato e non, hanno continuato le riunioni di formazione on line.
Ovviamente la tecnologia non sostituisce il contatto umano e i rapporti interpersonali dal vivo, ma rende possibile abbattere alcune delle barriere che ci separano o che, almeno fino a qualche anno fa, esistevano e avrebbero potuto scoraggiare milioni di ragazzi rimasti soli, ognuno nella propria casa. Oggi abbiamo la possibilità di mantenerci in contatto e continuare la nostra vita quasi normalmente, solo restando in casa per proteggere noi e chi ci sta intorno, sperando di poter tornare alla normalità il prima possibile.
Questo stop forzato sta evidenziando, però, anche le differenze che esistono tra le famiglie, le quali vivono in situazioni economiche diverse, in alcuni casi diventate critiche a causa dell’impossibilità di lavorare dei genitori, ma che in generale si riferiscono a culture e tradizioni famigliari differenti, che possono favorire o meno questo nuovo tipo di didattica. Nel nostro paese tutti, o per lo meno la quasi totalità degli studenti possiede almeno un dispositivo in grado di connettersi ad internet e sostenere il peso di una videochiamata, ma sono convinta che in altri luoghi non sia possibile dire lo stesso.
Rimane dunque un dubbio: com’è possibile allora rendere questo nuovo modo di fare scuola veramente efficiente ed efficace, oltre che alla portata di tutti?
C’è un modo per farlo o esistono differenze sociali ed economiche tali da renderlo impossibile?
Articolo a cura di Costanza De Poli, liceo Melchiorre Gioia, Consulta Provinciale degli studenti.