RIFLESSIONI DA CONSULTA

Punti  di vista dal gruppo provinciale

Forze fresche, studenti che decano un po del tempo libero a dire la lor su questo cambiamento non solo di didattica, ma mentale. La quotidianità stravolta da questa situazione ha un prezzo, ma anche un valore che ci si può portare con sè in un futuro di cambiamenti.

Ecco perchè la consulta provinciale degli studenti firmerà alcuni testi e articoli da cui far uscire un punto di vista ancora diverso dal nostro, seguiteci con #laconsultasiamonoi.

Siamo costretti a casa, siamo stati costretti dal governo, ma anche dalla nostra morale. Siamo stati catapultati in un mondo nuovo, diverso. Gli studenti, abituati ad una lezione frontale in classe, affezionati ai loro banchi di scuola, si trovano a doversi adattare ad un tipo di didattica nuovo: la didattica online.

 Ma ammettiamolo, è cosi brutto stare a casa?

 Prima tutti noi ci lamentavamo di dover andare a scuola, di dover andare a lavorare e di dover svolgere una vita monotona, oggi, che abbiamo la possibilità di cambiare, ci lamentiamo nuovamente. La nostra società è caratterizzata dall’ipocrisia e dall’incoerenza. Forse non dovremmo pensare a cosa siamo costretti a fare adesso, ma come questa “reclusione” ci cambierà: saremo sempre più diffidenti nel fare ogni cosa, nel toccare le persone, le cose, per paura del ritorno del Coronavirus;

Impareremo ad apprezzare ciò che prima consideravamo superficiale: un bacio, un abbraccio, una carezza, qualunque cosa sarà una novità e sarà sempre più sentita. È vero, è noioso stare a casa; è orribile vedere giornate calde e soleggiata dal vetro di una finestra e non potersele vivere perché costretti a stare in casa.

Ma siamo costretti a farlo per una buona causa, pensiamo ai nonni, ai genitori, a tutti coloro che sono più in pericolo di noi e pensiamo che con un nostro piccolo gesto possiamo salvargli la vita.

Testo a cura di Irene Freschi, Liceo Colombini.

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