Se il web è pieno di emeriti sconosciuti che sembra abbiano migliaia di seguaci adoranti, Simone Aranzulla viene visto come il principale divulgatore tecnologico italiano, insomma un Dottor Tutorial che riesce a spiegare i grandi e piccoli misteri della tecnologia.
Il suo blog aranzulla.it è inserito fra i primi trenta siti italiani più visitati e contiene 7.500 risposte di quesiti tecnologici, in cui ci si perde fra mille dubbi legati alla tecnologia, dai consigli su quale applicazione è la migliore per risparmiare batteria a come creare basi musicali. Aranzulla è siciliano ma con base fissa a Milano e la sua idea è vincente, senza tanti proclami ha creato un sito semplice e valido, in cui anche uno che è un po’ a digiuno di tecnologia (la gran parte di tutti noi comuni mortali) non ha paura ad entrarci e a togliersi qualche curiosità senza annoiarsi e non capire niente.
A volte per capire un tutorial ci vorrebbe un tutorial di supporto. Occhiali da nerd, vuole (forse) smettere con il suo sito quando arriverà ai trent’anni, lasciandolo ai suoi collaboratori, le sue passioni (o almeno quelle che conosciamo noi), sono il Giappone, in modo particolare Tokio, e la pasticceria. Ha frequentato la scuola del grande chef Gualtiero Marchesi e aperto nella sua Sicilia un laboratorio, chissà se il suo pensionamento anticipato gli farà aprire un nuovo business, magari unendo dolci e oriente e aprendo una pasticceria a Tokio, sushi al sapore di cannolo siciliano.
E’ stato un bambino prodigio, già a dodici anni era in grado di smanettare al computer ed è stato accusato di arroganza per essersi un po’ paragonato a Steve Jobs (probabilmente suo indiscusso idolo), grazie alle sue pose da self-made man con le dita appoggiate sul mento e il lupetto nero. Come se non bastasse si scopre che il 10 novembre è giorno auto deciso il Salvatore Aranzulla Day corredato dalla frase “È arrivato il giorno, quello in cui Salvatore Aranzulla risponderà alla domanda più difficile: come si diventa Salvatore Aranzulla”. Da tenere d’occhio.