OMAGGIO AL SOMMO POETA
“DANTE SUI MURI” non è stato solo un progetto a cura di Diciottotrenta, ma qualcosa di più. Tutto è cominciato appena prima dell’estate: caldo, ghiaccioli in vista e tanti giri (finalmente) per la città, all’aria aperta.
Immaginate il centro storico, il Palazzo più importante di Piacenza e un muro di cinta lungo più di 80 metri, a voi cosa verrebbe in mente di fare? Be la soluzione è venuta fuori subito: adibire quest’ultimo a mega tela per un anniversario molto speciale, anzi, l’anniversario, quello di Dante Alighieri e la sua scomparsa settecento anni orsono.
Da qui un turbinio di telefonate, lacrime di disperazione e poi la notizia: in città può esistere un muro così lungo, abbandonato e momentaneamente preda di vandali alle porte della città in un quartiere meraviglioso? Si (purtroppo).
Secondo step, questo stesso muro potrebbe essere utilizzato? Si, ma come? Un altro passo indietro. Quando la pandemia ci ha costretto, come associazione, a reinventare il modo di proporre eventi culturali la prima idea venuta fuori era di legare sempre di più arte, cultura e il mondo del sociale.
Già in “Cartelloni” (vedi articolo dedicato sul sito www.diciottotrenta.it) abbiamo cominciato ad avvicinare questi due mondi grazie a workshop legati ad associazioni legate all’autismo, quindi, perché non riprovare, allargando ancora di più la platea?
Da qui le modalità di utilizzo della tela più grande in mattoni e cemento che la città abbiamo mai visto: una parte dedicata ad un laboratorio collettivo con “La matita parlante” ed “Assofa”, mentre, un’altra dedicata a due pittori under trentacinque, come nostra consuetudine fare. Entrambi pezzi dello stesso muro, ma con reinterpretazioni molto diverse della figura del Sommo Poeta e di quello che è l’ambiente attorno a questa.
Risultato? Uno spettacolo, due giornate con persone speciali che hanno saputo tirare fuori il meglio da un muro malmesso e senza troppe pretese iniziali, ma che fin da subito ha ripreso vita grazie a colori, risate e tanta voglia di fare.
Dall’altro lato del muro invece, due pittori come Fabio Guarino ed Antonio Catalani, si sono prodigati per creare qualcosa di magico. Un reinterpretazione del Poeta, partendo dalla sua rappresentazione classica per arrivare, con una scala cromatica, ad una visione “Pop” di Dante Alighieri. «Credo che la cosa più importante in queste occasioni, sia far capire che la street art non è imbrattare i muri, ma un mezzo che si può utilizzare per la riqualificazione urbana» spiega Fabio. «In questi mesi abbiamo lavorato tanto anche in altre regioni, in Abruzzo, nel Lazio, in Umbria e io ci tenevo particolarmente a poter fare un lavoro come questo nella mia città, a cui sono particolarmente legato; spero venga capito e sia solo l’inizio di un percorso da fare qui».
“Dante sui muri” è diventato realtà grazie a chi ci ha creduto più di tutti: come Avis. Un’ associazione ben radicata sul territorio che ha saputo vedere al di là delle difficoltà di realizzazione, del momento storico e di quello che è la situazione generale degli eventi soprattutto per una cittadinanza attiva a Piacenza.
Un bellissimo link tra associazioni legate alla disabilità e l’arte come reinterpretazione, in questo caso, di una figura storica che ha contribuito a fare dell’Italia quello che oggi è considerato il Paese della letteratura e della poetica.