Vi presentiamo Talita, occhiali, sorrisone e una passione per il circo. “Finita l’università -ci dice- mi sono messa in gioco, cercando di fare di una passione il mio lavoro”, ma facciamo un passo indietro. Quello di Talita è un circo molto lontano da quello fatto di tigri, elefanti, nani e ballerine; eppure ne mantiene il fascino e la magia. Questo “circo 2.0” è il cosiddetto circo contemporaneo o nouveau cirque, in cui acrobati, attori e drammaturgia hanno preso il posto di animali esotici e paillettes.
Un tipo di spettacolo che pone al centro l’Uomo con tutte le sue potenzialità e che negli anni si è sviluppato con centinaia di scuole in Italia rivolte a grandi e piccini, che vogliano fare delle discipline circensi un’occasione per mantenersi in forma, un mezzo di riscatto sociale o un’opportunità di lavoro, come è successo a Talita: “Il tutto è nato conoscendo Dario, che mi ha fatta appassionare alla giocoleria, da qui la passione si è trasformata sempre di più in un impegno che adesso mi permette di vivere facendo quello che mi piace”, noi aggiungiamo anche con una componente sociale. Questo tipo di spettacoli e di attività ha due facce, quella performativa e quella sociale, legata ad una serie di manifestazioni e progetti che sono di gran aiuto nelle situazioni di disagio, di integrazione e di riqualificazione di aree, quartieri e molto altro.
Nel caso di Talita l’apprendimento delle arti circensi è stato graduale e soprattutto forzatamente “nomade”, come voi potete ben immaginare Piacenza non è città conosciuta per i propri corsi o per la propria accademia del settore specifico di cui stiamo parlando, quindi la ragazza, per formarsi si è spostata ad Asti e Torino dove la diversa mentalità, per ora, paga le città attirando studenti (che diventeranno artisti professionisti) da tutta Italia e non solo. Come con tutte le interviste chiediamo prospettive del presente e del futuro, “In questa fase, l’obiettivo che sto perseguendo, è quello di portare la cultura solidale, artistica e sociale del circo nella città di Piacenza” ci dice Talita, “stiamo lavorando per organizzare corsi per grandi e piccoli che si vogliono interessare a praticare quest’arte, sempre con un’attenzione al risvolto sociale di questo percorso, che per noi resta imprescindibile”, ricordiamo infatti che una delle tante iniziative che verranno proposte nella bella stagione in città sarà “Artisti da Giardino – Busker Festival” presso i giardini Margherita, cuore pulsante del quartiere Roma, e luogo simbolo da un lato del degrado, e dall’altro di alcuni dei più vitali e creativi esperimenti di riqualificazione urbana e sociale.
Punto di arrivo comune a tutti i ragazzi diciottotrenta è spiegare, anche in questo ambito, quanto sia importante non fermarsi mai con la propria voglia di imparare e conoscere nuove idee e persone che, con la loro esperienza, potrebbero darci quella spinta in più di cui abbiamo bisogno per migliorarci. Basta con le visioni a senso unico, i cliché e i pregiudizi, chi si reinventa oggi giorno riesce a “stare a galla” e a costruirsi un futuro molto più di altri, che aspettano il lavoro della vita dormendo sonni tranquilli in casa, quindi prendete spunto e diamoci tutti dentro.